L’idea di creare una superficie ‘’Mesh’’ nasce dalla considerazione di Peter Eisenman nel vedere questo progetto come una convulsione del terreno piuttosto che una struttura sul terreno.
Inizialmente le 2 superfici nascono dal terreno e attraverso la manipolazione degli oggetti stessi si crea lo spazio interstiziale tra i due corpi.
Lo spazio interstiziale tra i due oggetti è il BANG del progetto:
questo spazio è lo spazio pubblico di progetto fra i due edifici.
L’idea di Peter Eisenman era quella di limitare le caratteristiche iconiche e tradizionali di una chiesa, in particolare le forme portano al riconoscimento e significato.
Personalmente vedo lo spazio interstiziale, generatosi attraverso la manipolazione dei due edifici seguendo il principio di deformazione dei cristalli liquidi, come una navata centrale ''virtuale e moderna''.
I diagrammi di Eisenman indicano come l'edificio nasce dalla terra, formandosi secondo l'ordine delle molecole di un cristallo liquido:
queste deformazioni conesentono un'applicazione spaziale concreta, dove strati e sovrapposizioni multiple sono lo strumento con cui formare lo spazio.
La forma della chiesa evolve dal terreno, da una realtà tangibile, verso il cielo e l'infinito, diviene la mediazione fra Dio e la natura, tra il fisico e l'infinito.
Diagrammi dello sviluppo del progetto |
Plastico del progetto della Chiesa per il giubileo del 2000 a Roma (1) |
Plastico del progetto della Chiesa per il giubileo del 2000 a Roma (2) |
LaScacchiera
foto in successione del modello:
1) sviluppo dal terreno
2) deformazioni / manipolazioni per realizzare lo spazio interstiziale
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